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Giovedì 3 ottobre 2024

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La pittura manifestazione romantica e velata di un paesaggio interiore

Enrico Tealdi è nato a Cuneo nel 1976 espone in tutta Italia e non solo storie di affetti, legami, abbandoni, solitudini, unite dal filo delicato e soggettivo del ricordo

Cuneo

La Guida - La pittura manifestazione romantica e velata di un paesaggio interiore

Enrico Tealdi è nato a Cuneo nel 1976. Vive e lavora tra Cuneo e Torino. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Cuneo nel 1998. Dal 2003 al 2008 ha partecipato a workshops   promossi da Big, Amfilohia (Grecia), dalla Fondazione Spinola Banna per l’Arte di Poirino e dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 1998 ha tenuto la sua prima personale a Caraglio presso l’Associazione Culturale Marcovaldo. Dal 2000 ha organizzato mostre personali e collettive Italia (Cuneo, Saluzzo, Rivara, Torino, Ameno, Domodossola, Milano, Pizzighettone, Ferrara, Padova, Venezia, Cagliari, Roma, Gaeta, Salerno, Acitrezza) e all’estero (New York, Buenos Aires, Tourrain, Berlino, Rotterdam, Tirana, Salonicco). Le sue opere sono presenti in collezioni private. Le sue gallerie di riferimento sono: Not Fair Gallery di Milano, la Galleria Marte di Roma e la Hommes Gallery di Rotterdam.

Il lavoro di Enrico Tealdi è stato descritto come una poesia che si esprime attraverso l’uso della fotografia e della pittura su carta, creando opere e installazioni che ci raccontano storie di affetti, legami, abbandoni, solitudini, unite dal filo delicato e soggettivo del ricordo. Le sue opere parlano della nostalgia che si appropria di oggetti e luoghi e a volte della non curanza che ha l’uomo verso se stesso e il suo destino. Da lontano torna presente una voce, il suono di qualcosa che si crede perduto. Ha esposto in Italia e all’estero in mostre personali e collettive.  Le sue opere sono presenti in collezioni private. Le immagini di Tealdi appaiono rarefatte e inserite in supporti in genere di piccole dimensioni. In esse risaltano specifici particolari figurativi come mongolfiere, finestre, sedie isolati su uno sfondo indefinito, spesso uniti da un segno sottile che li collega tra loro. La tecnica con cui sono dipinte le scene è delicata ed emozionante allo stesso tempo. Tutto appare come un flash di sogni o di ricordi del passato che ricompaiono nella mente.
Momenti vividi impressi con maestria e padronanza pittorica su tele di vario formato, dalle quali s’apre la radura inquieta indagata da Tealdi, un paesaggio impalpabile e senza tempo, dove all’ombra delle fronde radiose si insinua dolcemente la ricerca del senso e dell’essenza della vita, che esalta la vastità della natura lasciando sullo sfondo la figura umana.

”La pittura di Tealdi è rivelazione – scrive Giulia De Giorgi – che celata tra le alte radure emerge fragorosa come un tentativo di decifrare la verità umana, con tutte le sue sfumature, fragilità e debolezze in un rapporto pittorico sempre più intimo con la natura, che ricorda le suggestioni filosofiche argomentate da Schelling… La tecnica mista a olio, acrilico e pigmenti trova il proprio posto su tele di recupero, negli ultimi anni privilegiate dall’artista, che può così aggiungere nuovi capitoli alla storia già vissuta dal supporto”.
Emergono scogliere, palme, pini marittimi, spiagge e boschi, tutti luoghi esotici e in alcuni casi misteriosi, scenografie romantiche dove l’imprevisto è sempre pronto a entrare in scena.
“La pittura di Enrico Tealdi – scrive Giuseppe Amedeo Arnesano – è manifestazione romantica di un paesaggio interiore, di un’esperienza velata e individuale, di un accordo diminuito suonato tra la tensione sensibile della narrazione e la dissonanza di una pittura delicata fatta di passaggi tonali morbidi e pacati. Nell’opera del pittore piemontese scopriamo un gesto e un gusto estetico in grado di esaltare gli effetti atmosferici e i contorni sfumati, per giungere a un equilibrato dialogo tra colore, forme, luce e dissolvenza per indagare, con un carattere soggettivo e fortemente individuale, l’espressione e il primato del sentimento della natura su quello dell’uomo”.

Tra le sue mostre personali: Concerto per carillon, Galleria Francesca Antonini, Roma, 2018 e L’accordo,  2022; Quel che è pronto a tornare, Chiesa di San Francesco, Cassine, 2018; Si cercano parole che nessuno dirà, MAR Museo Arte Contemporanea, Ravenna, 2016; La diagonale diffusa, Yellow, Varese, 2015. Tra le collettive: Nero fortissimo. Antichissimo rosa, Midec, Museo Internazionale Ceramico, Cerro di Laveno, 2018; Selvatico Fantasia / Fantasma, Cotignola, 2018; Premio Combat Prize 2018, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno, 2018; Art Prize CBM, The Chemistry gallery NoD, Praga, 2018; Art Projects, London Art Fair, Londra, 2018;  Artissima 2022, stand Société Interludio, OVAL, Torino.
Nel 2023 è uno degli artisti di “Beica Ben! Le valli occitane come non le avete mai viste, anzi vissute!”, con la direzione artistica di Olga Gambari. Il progetto volto a valorizzare il patrimonio culturale, artistico, naturalistico e paesaggistico delle valli Grana, Maira, e della valle Stura., Enrico Tealdi ispirandosi al patrimonio pittorico delle cappelle affrescate della val Maira, ritrae un omaggio femminile universale, all’Espaci Occitan a Dronero.

Un filo per due – Enrico Tealdi

Un filo per due – Enrico Tealdi

FINESTRE – Enrico Tealdi

FINESTRE – Enrico Tealdi

Enrico Tealdi,AIR BALLOOONS,2010,cm16x25,tecnica mista su carta.

Enrico Tealdi,AIR BALLOOONS,2010,cm16x25,tecnica mista su carta.

VANITAS, 2020:2023, ceramic, installation

VANITAS, 2020:2023, ceramic, installation

VOLTO--2021--mied-media-on-paper-on-canvas--cm-24x18-_670

VOLTO–2021–mied-media-on-paper-on-canvas–cm-24×18-_670

ENRICO TEALDI, SOFFIO, 2021, olio e pigmenti su tela, cm 50x40 (954x1200)

ENRICO TEALDI, SOFFIO, 2021, olio e pigmenti su tela, cm 50×40 (954×1200)

Enrico-Tealdi--Triennale-2023--Milano_670

Enrico-Tealdi–Triennale-2023–Milano_670

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