Valloriate – L’importante è essere felice. Così conclude l’intensa serata Hervè Barmasse ospite martedì 4 luglio del Nuovi Mondi Festival una serata organizzata in collaborazione con il Cai Cuneo. Un pubblico attento e numeroso, molto diversificato, dai “vecchi” alpinisti a tanti tanti giovani, si è dato appuntamento a Valloriate.
Alpinista valdostano tra i più importanti della sua generazione, Hervé Barmasse ha realizzato tante imprese, aprendo nuove vie in tutto il mondo, ma anche sulle Alpi, le montagne che vive fin da quando è nato, anche su quel Cervino che tanto ama e che gli ha permesso di ricominciare. La sua storia infatti parte dallo sci, poteva essere una stella dello sci italiano, ma a 15 anni un brutto infortunio lo mette di fronte allo stop. Ma grazie a suo padre, terza generazione di alpinisti di professione, ricomincia dalla montagna, e da quella montagna in particolare, il Cervino, che scala insieme al padre e ricomincia il suo percorso che lo ha portato a scalare tutte le cime iconiche dell’alpinismo mondiale. Poi nel corso degli anni ha conquistato il Cervino più di 150 volte, aprendo nuove vie in solitaria e stilando numerosi record mondiali, e poi il Pakistan, il Nepal, la Patagonia.
A Valloriate Barmasse racconta e fa vedere tutto questo e molto di più, la sua vita, le sue imprese, ma da grande comunicatore che è trasforma l’impesa sportiva in vita vissutta, in incontri, in riflessioni: racconta lo stile “puro” che ha scelto di adottare in montagna (e di contrasto fa vedere immmagini delle lunghe file turistiche sull’Everest, le montagne di plastica lasciate sulle cime degli 8000 metri). E quello stile diventa rapporto tra uomo e natura, tra avventura e sfida. Racconta della bellezza ma anche della paura: “la paura è e deve essere la costante della montagna: è necessaria, è ciò che ti fa fare la scelta giusta e ti fa escludere la via sbagliata. Questo insegna la montagna, ad ammirare la bellezza che offre ma ad esserne al contempo timorosi, e questo è il modo più puro per rispettarla”. Ma delle paura parla anche in altri termini, il panico nello scoprire una malattia, nel dover affrontare un percorso che sa difficile.
Insomma non contano, e lo ribadisce più di una volta, le imprese, i record “che sono fatti per essere battuti”, ma contano le passioni e il rispetto, conta come uno quelle imprese le fa, conta il suo rapporto con la montagna, che è il rapporto con il bello e con quello che davvero conta, l’essere felici.